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non sono stato io

by lova

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1.
Rock'N'Roll 03:26
2.
3.
Vanagloria 03:13
4.
Gran Premio 02:34
5.
6.
7.
Senza Titolo 03:06
8.
Saltare 02:07
9.
Monopoli 02:54
10.
11.
12.
13.
14.
Amami Cinzia 02:30

about

MESCALINA.IT
Ad un paio d’anni dal precedente album autoprodotto “Adesso” riecco i Lova, dei quali avevamo apprezzato l’immediatezza e l’entusiasmo di suonare canzoni perfette, soprattutto nei riguardi delle tante più o meno sopravvalutate realtà che ci vengono propinate senza oramai più riguardo dai media a loro dire “specializzati”.
Il titolo “Non sono stato io” sottolinea semplicemente la sfrontataggine e la fuggevolezza di un gruppo schietto che ha scelto di issare nel nome nell’indie rock la bandiera sotto la quale trovare una sicura collocazione. Come nel precedente lavoro le coordinate non cambiano di una virgola: chitarre che giocano a rimpiattino tra beat e college rock, testi che sono ciascuno sintesi di piccolegrandi vicende urlate dalla voce disfatta di Maurizio Ribezzo. Quelle dei Lova sono canzoni brevi, perlopiù spezzate da ritmi veloci e inaspettati ralenty che celano grandi ballate (Nostra signora), sfoghi rabbiosi di un’ironia amara (Vanagloria, Monopoli), squarci surreali che farebbero la gioia dei Diaframma (Un amore grande), il tutto condito da citazioni che vanno dai Television ai Pavement.
“Adesso” è un album dalle venature inconfondibilmente emo, tra i cui meandri i Lova si muovono con abilità da provetti Teenage Fanclub di casa nostra, mostrando in più di un’occasione di saper tracciare in brani dai contorni sempre brillanti la più efficace dimostrazione di quanto l’attitudine indie sia legata più ad uno stato d’animo e un approccio solo superficialmente scanzonato, ma in realtà ben più rigoroso di quanto appaia, piuttosto che ad una vana dichiarazione d’intenti.
Se una parte di merito va comunque ascritta all’apporto del sempre valido Amerigo Verardi al fianco della band in studio di registrazione, in brani come “Rock’n’roll” e “Il sole 24 ore” e “Killer a Firenze” si ritrova il germe sia di un’ispirazione fuori dal comune quanto la cocciutaggine di un gruppo che non intende ascoltar ragioni che non siano le proprie, quelle di uno stile comunque personale.
I Lova continuano a suonare principalmente per sé stessi, e lo fanno bene, tant’è che un disco simile è quanto di meglio possiamo continuare a consigliare chi intenda non fermarsi al secondo ascolto, ma sia alla ricerca del fatidico cd da levare a fatica dal proprio amato impianto.
www.mescalina.it/musica/recensioni/lova-non-sono-stato-io

"non sono stato io"
BLOW UP
n.82 marzo 2005
Sono al centro di una pulsazione vitale. È un fatto apodittico:la loro musica arriva diretta. È un suono rotondo ed acido ("gran premio"), insomma indie ("il sole 24h"), ma ci sono il senso scostante dei diaframma ("rock 'n'roll"), il filtro del nuovo post-art-rock (pensiamo ai massimo volume), la scuola dei nuovi autori ("nostra signora). C'è l'ingenuità delle storie d'amore che ancora ci fregano (<<se guardo dritto negli occhi tuoi/non vedo altro che non sia/pubblicità occulta per l'anima mia>>, "senza titolo"), c'è forse la vera canzone post-battisti ("un amore grande"), più una cosa per farci un film ("killer a Firenze"). Grandi.

IL MUCCHIO SELVAGGIO
7 dicembre 2004
tanto bravi quanto poco fortunati, i pugliesi lova. Un disco all'attivo, l'ottimo "21 giorni lunghi 21 anni", pubblicato dalla defunta Gina Dischi all'inizio del 2000, poi soltanto autoproduzioni. È un peccato che la loro personalissima visione musicale sia quindi appannaggio di pochi cultori, quando invece meriterebbe consensi ben più ampi. Lo testimoniano i 14 brani di "non sono stato io", all'insegna di un rock spigoloso e caratterizzati da un gusto melodico tutto particolare e assolutamente riconoscibile, una sorta di cantautorato elettrico tra Fiumani e Verardi. In tempo come questi, un gruppo dotato di tale personalità (e ancora giovanissimo) merita una attenzione tutta particolare:dedicategliela, non ve ne pentirete. Per quanto ci riguarda, li vedremmo ben accasati in Mescal
Aurelio Pasini

credits

released January 1, 2004

parole e musiche di Alessandro Palazzo, eccetto "Il Sole 24 Ore" di Alessandro Garramone
Maurizio Ribezzo : voce
Alessandro Palazzo : voce, chitarra
Alessandro Garramone : batteria
Francesco di Coste : basso
Registrato e mixato al "Pure Rock Studios" da Lova, Amerigo Verardi, e Nanni Surace -2004-

un grazie speciale a Amerigo e Silvio
Baci e abbracci: Frances, Silvia, Paola, Antonio O., Davide, Roberto, Pio, Giuseppe e Angela, Pierohora, Baustelle.

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lova Francavilla Fontana, Italy

Hanno scritto e registrato circa 90 canzoni sparse in vari demo, autoproduzioni e in un disco ufficiale, "21 giorni lunghi 21 anni" (Gina/Self), fatto 150 concerti, spezzato qualche cuore. Questa pagina appartiene a chi ha voluto bene ai Lova e a chi, nonostante sia passato un po' di tempo, continua a manifestare affetto semplicemente chiedendo come fare per ascoltare un vecchio pezzo dei Lova. ... more

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